lunedì 28 settembre 2015

Il rischio di trombosi in Italia causa 400mila vittime: 50mila per trombosi venosa profonda, 200mila per infarto e 150mila per Ictus.


La trombosi è un processo patologico che consiste nella formazione di trombi all'interno dei vasi sanguigni, un problema crescente in Italia, dato che ogni anno colpisce circa 3 milioni di persone e il fenomeno è in continua crescita. 
Gli individui più a rischio, soprattutto in estate, sono quelli che si sono sottoposti di recente ad un intervento chirurgico, a terapie ormonali o donne in gravidanza. Così come chi soffre di malattie infiammatorie e i soggetti in sovrappeso. Ci sono alcuni consigli per prevenire la trombosi, come evitare determinati cibi, o l'utilizzo di anticoagulanti nel caso di pazienti tumorali che sono a rischio.

A rischio trombosi sono soprattutto pazienti a letto o fermi.

Scrive Vera Martinella sul Corriere della Sera: "Le trombosi venose (oggi gli specialisti preferiscono parlare di "malattia tromboembolica venosa" o MTEV) dipendono da un'alterata attivazione della coagulazione che spesso complica patologie croniche e, com'è emerso chiaramente negli ultimi anni, soprattutto i tumori. "il tromboembolismo venosoè la seconda causa di morte nei pazienti oncologici dopo il cancro stesso - chiarisce Sergio Siragusa, direttore della Scuola di Specializzazione in Ematologia del Policlinico di Palermo -. Per questo la ricerca ha fatto molti sforzi per identificare i meccanism che determinano le trombosi, ma anche e soprattutto le condizioni che ne riducono l'incidenza. La MTEV è infatti una patologia potenzialmente fatale, ma prevenibile se conosciuta  riconosciuta". Sebbene sia più frequente nella popolazioneanziana, nessuna età è esclusa dal pericolo, perchè i meccanismi che causano la trombosi sono legati più a condizioni acquisite e congenite piuttosto che al solo invecchiamento. In pratica, ci sono condizioni ben note che possono causare il problema ed esporre a rischi maggiori alcune categorie di persone, come i pazienti allettati per lunghi periodi, quelli con traumi importanti o sottoposti a chirurgia ortopedica , perchè lo stare a lungo fermi impedisce alle gambe la loro funzione di pompa del sangue verso l'alto e la stasi può quindi favorire la formazione di trombi. 

Trombosi: "la cosa migliore per gestire la MTEV nei pazienti oncologici è la prevenzione con anticoagulanti"

Scrive ancora Martinella: " la predisposizione genetica, invece, non ha grande influenza: solo pochissime alterazioni (tra cui la mutazione del fattore V di Leiden e la protrombina mutata) sono responsabili di un incremento del rischio di MTEV. "molti studi presentati all'Ash riguardano poi rapporti tra cancro e trombosi, un problema noto da decenni di cui però solo da poco si è determinata la frequenza - continua Siragusa -. Riguarda i malati di neoplasie del sangue e di tumori solidi (in particolare gastroenterici o alla zona pelvica, come quelli di prostata e utero). Ora sappiamo che le cellule tumorali attivano la coagulazione del sangue e dunque finiscono per agevolare la formazione di trombi, e che lo stesso può accadere come effetto collaterale della chirurgia o di farmaci chemioterapici.  A ciò si aggiungono, non di rado, lunghi periodi a letto". D'altro canto, per motivi legati al cancro e alle terapie, molti pazienti sono anche esposti al rischio opposto, quello di sviluppare emorragie. Che fare, dunque? "La cosa migliore per gestire la MTEV nei pazienti oncologici è la prevenzione con anticoagulanti - rispondono gli esperti -. Conoscendo il pericolo, possiamo monitorarlo o prevenirlo, valutando con attenzione la condizione generale del malato. Sono già partite le prime sperimentazioni per avere risposte certe alle nostre domande: chi deve ricevere la terapia? per quanto tempo e con quali dosaggi? quale il miglior trattamento una volta che la trombosi si è sviluppata?".

I cibi che fanno bene e quelli da evitare per prevenire la trombosi

Leggiamo sul Corriere della Sera "Meglio preferire cibi poco salati come frutta e verdura (almeno 5 porzioni al giorno) e bere molta acqua (preferibilmente non gassata e lontano dai pasti). Sono da evitare salse, patate, riso e mele, preferendo invece pere con buccia, yoghurt, semi di zucca, (non salati), mandorle e pistacchi".

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