mercoledì 20 gennaio 2016

12 segni da non sottovalutare che indicano una cattiva circolazione

La circolazione del sangue ha un posto di primo piano per la nostra sopravvivenza. Ogni giorno, il nostro corpo lavora incessantemente per trasportare sostanze nutritive, ormoni, ossigeno, favorendo la funzione degli organi e di altro ogni processo corporeo vitale.



Arterie e vene sono come delle autostrade che rendono possibile tutto ciò. Come le comuni infrastrutture, però, queste autostrade richiedono manutenzione per poter funzionare correttamente. Ecco perché è importante prestare attenzione ai più piccoli segnali di malfunzionamento che possono nascondere problemi più gravi di ciò che pensiamo.

Ci sono diverse abitudini di vita, condizioni mediche e comportamenti sbagliati che rendono un individuo suscettibile a problemi di circolazione: parliamo ad esempio del vizio del fumo, di una gravidanza, di disturbi alimentari.

I problemi di circolazione possono colpire persone di tutte le età e se non curati possono causare gravi danni al corpo. Ecco alcuni sintomi che non vanno sottovalutati.

SEGNI VISIBILI

Ulcere alle gambe o ai piedi. Le ulcere sono delle lesioni della pelle che possono avere diverse cause. La cattiva circolazione può essere una di queste. Sono molto dolorose e si presentano come un’infiammazione accompagnata da una specie di eruzione cutanea che non vuole andare via. Iniziano a comparire sotto forma di chiazze rosse che man mano crescono di dimensione.
Gonfiore. Mani e piedi cominciano a gonfiare a causa del lento deflusso del sangue.
Pelle scolorita. La pelle non ha il corretto apporto di ossigeno, quindi comincia a essere più bianca, quasi cianotica. Le aree più lontane dal cuore (piedi e mani) possono apparire annerite.

Vene varicose. Le valvole che lavorano per pompare il sangue si indeboliscono. Questo fa sì che le vene appena sotto la superficie della pelle iniziano a torcersi e gonfiarsi. Il sintomo può accompagnarsi a prurito o dolore dopo essere rimasti troppo tempo seduti o in piedi.
Perdita di capelli e unghie deboli. Come la pelle, anche capelli e unghie in seguito a una cattiva circolazione non ottengono la giusta quantità di nutrienti. I capelli possono diventare secchi e iniziare a cadere. La pelle può anche diventare molto più secca e pruriginosa e le unghie tendono a indebolirsi e a sfaldarsi facilmente. Le unghie possono dire effettivamente molto circa la vostra salute.



SEGNI FISICI

Problemi digestivi. Con un minore pompaggio del sangue attraverso il corpo, anche tutte le altre funzioni rallentano. Quando la digestione rallenta, subentra la stitichezza.

Indebolimento del sistema immunitario. Gli anticorpi sono più lenti, pigri, e aumenta la possibilità di ammalarsi. Anche le ferite guariscono più lentamente.

Mani e piedi freddi. Quando il sangue scorre a velocità ottimale aiuta a mantenere la temperatura corporea ad un livello sano e confortevole. Se la circolazione è lenta, il processo di regolazione della temperatura è disturbato e questo provoca sensazioni di freddo, di solito a mani e piedi.

Stanchezza. Con una cattiva circolazione, i muscoli diventano deficitarii di ossigeno e sostanze nutrienti, necessari per lavorare bene. Il respiro si fa più affannoso, i muscoli risultano indolenziti e c’è una minore resistenza durante lo svolgimento delle attività quotidiane.

Disfunzione erettile. Negli uomini i problemi di circolazione potrebbero portare a una quantità insufficiente di flusso di sangue negli organi riproduttivi.

Scarsa funzionalità cognitiva. Il funzionamento del cervello si basa molto sul flusso sanguigno. Meno ossigeno e meno sangue comportano una minore concentrazione. La cattiva circolazione può anche influenzare l’efficacia della memoria a breve e lungo termine.

Sentirsi intorpiditi. Il liquido stagnante genera un intorpidimento degli arti che può durare anche anche qualche minuto.

Come potete notare, una cattiva circolazione sanguigna può influenzare il vostro corpo in modo significativo. Il trattamento dei sintomi può portare un sollievo, ma è necessario risolvere il problema alla fonte. 
(Fonte: http://ambientebio.it/12-segni-da-non-sottovalutare-che-indicano-una-cattiva-circolazione/ )

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lunedì 28 settembre 2015

Il rischio di trombosi in Italia causa 400mila vittime: 50mila per trombosi venosa profonda, 200mila per infarto e 150mila per Ictus.


La trombosi è un processo patologico che consiste nella formazione di trombi all'interno dei vasi sanguigni, un problema crescente in Italia, dato che ogni anno colpisce circa 3 milioni di persone e il fenomeno è in continua crescita. 
Gli individui più a rischio, soprattutto in estate, sono quelli che si sono sottoposti di recente ad un intervento chirurgico, a terapie ormonali o donne in gravidanza. Così come chi soffre di malattie infiammatorie e i soggetti in sovrappeso. Ci sono alcuni consigli per prevenire la trombosi, come evitare determinati cibi, o l'utilizzo di anticoagulanti nel caso di pazienti tumorali che sono a rischio.

A rischio trombosi sono soprattutto pazienti a letto o fermi.

Scrive Vera Martinella sul Corriere della Sera: "Le trombosi venose (oggi gli specialisti preferiscono parlare di "malattia tromboembolica venosa" o MTEV) dipendono da un'alterata attivazione della coagulazione che spesso complica patologie croniche e, com'è emerso chiaramente negli ultimi anni, soprattutto i tumori. "il tromboembolismo venosoè la seconda causa di morte nei pazienti oncologici dopo il cancro stesso - chiarisce Sergio Siragusa, direttore della Scuola di Specializzazione in Ematologia del Policlinico di Palermo -. Per questo la ricerca ha fatto molti sforzi per identificare i meccanism che determinano le trombosi, ma anche e soprattutto le condizioni che ne riducono l'incidenza. La MTEV è infatti una patologia potenzialmente fatale, ma prevenibile se conosciuta  riconosciuta". Sebbene sia più frequente nella popolazioneanziana, nessuna età è esclusa dal pericolo, perchè i meccanismi che causano la trombosi sono legati più a condizioni acquisite e congenite piuttosto che al solo invecchiamento. In pratica, ci sono condizioni ben note che possono causare il problema ed esporre a rischi maggiori alcune categorie di persone, come i pazienti allettati per lunghi periodi, quelli con traumi importanti o sottoposti a chirurgia ortopedica , perchè lo stare a lungo fermi impedisce alle gambe la loro funzione di pompa del sangue verso l'alto e la stasi può quindi favorire la formazione di trombi. 

Trombosi: "la cosa migliore per gestire la MTEV nei pazienti oncologici è la prevenzione con anticoagulanti"

Scrive ancora Martinella: " la predisposizione genetica, invece, non ha grande influenza: solo pochissime alterazioni (tra cui la mutazione del fattore V di Leiden e la protrombina mutata) sono responsabili di un incremento del rischio di MTEV. "molti studi presentati all'Ash riguardano poi rapporti tra cancro e trombosi, un problema noto da decenni di cui però solo da poco si è determinata la frequenza - continua Siragusa -. Riguarda i malati di neoplasie del sangue e di tumori solidi (in particolare gastroenterici o alla zona pelvica, come quelli di prostata e utero). Ora sappiamo che le cellule tumorali attivano la coagulazione del sangue e dunque finiscono per agevolare la formazione di trombi, e che lo stesso può accadere come effetto collaterale della chirurgia o di farmaci chemioterapici.  A ciò si aggiungono, non di rado, lunghi periodi a letto". D'altro canto, per motivi legati al cancro e alle terapie, molti pazienti sono anche esposti al rischio opposto, quello di sviluppare emorragie. Che fare, dunque? "La cosa migliore per gestire la MTEV nei pazienti oncologici è la prevenzione con anticoagulanti - rispondono gli esperti -. Conoscendo il pericolo, possiamo monitorarlo o prevenirlo, valutando con attenzione la condizione generale del malato. Sono già partite le prime sperimentazioni per avere risposte certe alle nostre domande: chi deve ricevere la terapia? per quanto tempo e con quali dosaggi? quale il miglior trattamento una volta che la trombosi si è sviluppata?".

I cibi che fanno bene e quelli da evitare per prevenire la trombosi

Leggiamo sul Corriere della Sera "Meglio preferire cibi poco salati come frutta e verdura (almeno 5 porzioni al giorno) e bere molta acqua (preferibilmente non gassata e lontano dai pasti). Sono da evitare salse, patate, riso e mele, preferendo invece pere con buccia, yoghurt, semi di zucca, (non salati), mandorle e pistacchi".

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mercoledì 26 agosto 2015